Maddalena Ambrosio

 

Maddalena Ambrosio è nata a Napoli e vive e lavora a Milano. Dal 2004, data della sua prima mostra personale a Napoli nella galleria Mimmo Scognamiglio, ha esposto in gallerie private in Italia e all’estero, oltre che in spazi pubblici italiani ed europei. Le sue opere sono nella collezione della Banca Europea di Investimenti di Lussemburgo, in quella della Fondazione Roger Dubuis a Ginevra e in quella del museo Beelden aan Zee – Den Haag in Olanda.

Il lavoro di Ambrosio si concentra sulle molteplici complessità insite nel rapporto tra l’uomo, considerato nell’insieme della sua storia evolutiva, e la terra, grembo originario con cui abbiamo istaurato nel corso dei secoli, una relazione mutevole e profondamente ambigua. Le sue sculture sono dunque caratterizzate da una continua lotta tra i materiali scelti che ridanno un senso si scissione e allo stesso tempo di unicità. Attraverso materiali di recupero arricchiti da altri più pregiati, l’artista lascia allo spettatore un senso di disorientamento e instabilità nella percezione delle sue sculture visive e talvolta tattili.


Maddalena Ambrosio was born in Naples, 1970. She lives and works in Milan. In 2004 she presented her first solo show in Naples, at Mimmo Scognamiglio Art Gallery. After this debut, she had many exhibitions in galleries and public spaces, both in Italy and abroad. Her works are hosted the important collections and institutions: EIB Foundation, Luxemburg, Roger Dubuis Foundation, Geneva, Beelden aan Zee Museum, Den Haag, Holland and Vehbi Koc Foundation, Istanbul.
Ambrosio's work focuses on the multiple complexities inherent in the relationship between man, considered in the totality of his evolutionary history, and the earth, the original womb with which we have established over the centuries, a changing and deeply ambiguous relationship. His sculptures are thus characterized by a continuous struggle between the chosen materials that restore a sense of splitting and at the same time uniqueness. Through salvaged materials enriched by more valuable ones, the artist leaves the viewer with a sense of disorientation and instability in the perception of his visual and sometimes tactile sculptures.