DANIEL CANOGAR

Nodi


 

OPENING: 7 MAGGIO 2009 

SEDE: VIA M. D'AYALA, 6 - 80121 NAPOLI

 

 

Da sempre alla ricerca di nuovi metodi per alterare i formati fotografici tradizionali in modo da immergere il fruitore nell’immagine stessa, Daniel Canogar con un lavoro sperimentale e per mezzo dello studio di vari procedimenti tecnici, cerca di esplorare il modo in cui lo spazio della visione altera l’identità.

La tecnologia digitale e il modo in cui ha cambiato la percezione della  realtà costituiscono i temi centrali  della sua  esplorazione artistica. la sovrabbondanza di informazioni visive, il barocco elettronico e le difficoltà che gli esseri umani incontrano nell'elaborare questi eccessi sono concetti presenti in alcune delle sue installazioni più rappresentative come Alien memory, Sentience e Leap of faith e nella serie fotografica Other geologies, dove l'immagine, proprio come un virus, si moltiplica e invade lo spazio della rappresentazione. Dalla fine degli anni ’90 Canogar ha messo a punto un sistema di multiproiezione utilizzando cavi in fibra ottica nel tentativo di attualizzare la nozione  di fantasma tecnologico avanzata dallo scienziato belga Robertson che nel 1798 con i suoi spettacoli protocinematografici affascinò tutta l’europa utilizzando le lanterne magiche per proiettare immagini spettrali di corpi.

Partendo da questi presupposti, in mostra saranno presentate delle sculture Pneuma, alcune fotografie e installazioni con la fibra ottica, che riprendono i temi delle sue passate  esplorazioni. un groviglio di cavi invaderanno la galleria  e grazie alle innumerevoli immagini proiettate moltiplicheranno la percezione e lo spazio della rappresentazione, creando una sorta di barocco elettronico che grazie alla sovrabbondanza di informazioni visive spiazzerà e disorienterà lo spettatore.

 

 

 

A bruciapelo con Daniel Canogar | 2009

di Pietro Montone

 

…sfoglio il giornale che riporta una notizia su una rivista che ha commissionato a circa 50 esperti in tutti i campi dello scibile su quello che ci aspetta nei prossimi quaranta anni. Niente di particolarmente astratto, e di veramente incredibile, rivelano questi veggenti chiamati in causa. In  un imminente futuro si farà sesso virtuale attraverso la rete (2019), il che mi spiace molto !!! Ci sarà un vaccino contro Hiv e una cura per il cancro (2032), delle auto e macchine super intelligenti e qualche incontro con extraterrestri (2038- 2045). E l’ arte? Mi chiedo e ti chiedo: che arte ci sarà in questo futuro?

L'arte del futuro smetterà di essere un oggetto da appendere alle pareti, e passerà ad essere qualcosa che si integri sempre di più nell’ architettura dello spazio. L'arte sarà come una seconda pelle delle architetture- contenitori di arte. Ci saranno nuovi materiali con proprietà incredibili che gli artisti potranno usare per creare opere dinamiche, cangianti, sensibili alla presenza del pubblico, al suo tatto, a la temperatura ambiente, etc. Sarà impossibile concepire un qualsiasi spazio senza arte. Non esisterà una differenza tra il ruolo di un architetto e quello di un artista, entrambe le professioni si fonderanno. 

 

Stiamo celebrando il centenario del futurismo… Che ne pensi di una rivoluzione artistico- sociale come lo è stata quella futurista? Pensi che sia ancora possibile oggi una esperienza similmente radicale?

La rivoluzione futurista era molto ottimista sul come le macchine potessero cambiare  positivamente l'essere umano. Oggigiorno nutriamo molti sospetti sulle nostre tecnologie, ne vediamo, cogliamo i lati positivi e negativi simultaneamente e, soprattutto, siamo molto coscienti dell'enorme potenziale distruttivo di tutta tecnologia.

 

Qual è stata la tua proposta qui a Napoli? Che tipo di lavori proponi?

Nell'esposizione "Nodi" che presento da Mimmo Scognamiglio Artecontemporanea utilizzo il cavo tecnologico (elettrico, informatico, telefonico e di fibra ottica), come una metafora della società dell’ informazione, e delle reti comunicative che abbiamo creato. In opere come "Araña 1”, queste reti informatiche si presentano come una ragnatela che acchiappa l'essere umano. In opere come Pneuma 1, 2 e 3, create principalmente per questa esposizione, proietto alcune animazioni di video su alcuni piccoli nodi di cavo telefonico. Queste proiezioni imitano il pulsare di un cuore, o sistema neurologico umano, nel tentativo di fondere l’ organico con il tecnologico. Innanzitutto, "Nodi" si propone di riflettere sull’ idea che il cablaggio della società dell' informazione non è altro che un' estensione dei sistemi circolatori dell'essere umano.  

 

 

 BIOGRAFIA

Daniel Canogar (Madrid 1964) vive e lavora a Madrid. Ha conseguito la laurea e il master in fotografia all’International Center  for Photography  presso la New York University nel 1990. Ha scritto Ciudades efìmeras: Exposiciones universales, espectàculo y tecnologìa, pubblicato da Julio Ollero (Madrid 1992)  e Ingràvidos (Fundaciòn Telefonica, Madrid 2003).

E' attualmente direttore artistico di Vida, premio annuale di fotografia, video arte, scultura e installazioni sponsorizzato da Fundacion Telefonica Madrid.

Le sue opere sono esposte in importanti musei e fondazioni internazionali: Fundacion Telefonica (Madrid), Palacio de Velazquez (Madrid), Galeria Elga de Alvear (Madrid), Galeria Estrany de la Mota (Barcellona), Centro de Arte Santa Monica (Barcellona), Museo Alejandro Otero (Caracas), Wexner Center for the Arts (Columbus, Ohio), Offenes Culturhaus Center for Contemporary Art (Upper Linz, Austria), The Kunstsammlung Nordrhein Westfallen Museum (Dusseldorf) e all’Hamburger Banhof Museum (Berlino).

Le sue opere sono state acquistate da importanti collezioni e musei internazionali:  Museè d'Art Contemporain Lion (Francia), Fundaciòn Uniòn Fenosa (La Coruna, Spagna), C.O.S.I. (Columbus, Ohio), Reina Sofia Contemporary Art Museum (Madrid, Spagna), Frac Midi-Pyrenèes (Toulouse, Francia), e molti altri.