PEOPLE 

Maddalena Ambrosio | Justine Kurland | Juliao Sarmento | Spencer Tunick

 

 

OPENING: 7 FEBBRAIO 2008 

PERIODO: 8 FEBBRAIO - 26 APRILE 2008 

ORARI: MARTEDì – SABATO: 15.00–19.00

 


People/gente, la gente o meglio le genti, con le proprie culture e tradizioni, caratteristiche sociali e comportamentali, relazionali, finanche creative. In effetti non ci sono, e non possono esserci, genti non generatrici, popoli non creativi. Nell’antichità vi erano delle regole (ius gentium), osservate presso tutti i popoli, che permettevano di stabilire dei rapporti reciproci. Queste regole erano suggerite da ragioni naturali quali le differenze e le contrapposizioni tra i popoli, tra le proprie organizzazioni sociali, ma soprattutto tra i loro elementi di ordine morale e psicologico, ovvero tra i diversi modi di pensare. E' ancora possibile pensare in questi termini? Esistono ancora delle diversità? O la globalizzazione ci ha portato anche alla standardizzazione del pensiero e delle forme? La mostra in questo senso cerca di indagare, attraverso il lavoro di quattro artisti provenienti da differenti luoghi del mondo, la più grande dicotomia/contraddizione della nostra contemporaneità: omologazione/eterogenerizzazione. Ecco allora una certa romantica sostenibilità sociale e ambientale nelle foto di Justin Kurland; l’esplorazione di nuove regole sociali al di là dei paradigmi nel lavoro di Spencer Tunick; una nuova architettura del rapporto soggetto /oggetto in Juliao Sarmento; le assimmetrie tra uomo e tecnologia nelle opere di Maddalena Ambrosio.

 

MADDALENA AMBROSIO (Napoli)

Ricerca la coscienza della materia fisica considerandola traccia dell’interiorità. Le sue sculture in silicone nella loro tattilita entrano direttamente in contatto con il corpo inteso come elemento pensante. L’artista napoletana spesso si e fatta lei stessa oggetto del proprio ritratto. In particolare nelle opere esposte in questa mostra, tre sculture nelle quali è inserito un video, l’artista sembra tracciare una linea precisa, ma illusoria al tempo stesso, tra il finito corporeo e quella porzione infinita della mente presente in ogni essere umano.

 

JUSTINE KURLAND (U.S.A)

Influenzata dalla pittura inglese dell’Ottocento, i suoi paesaggi utopici si ispirano al mondo delle fiabe e al “viaggio americano”. Nelle sue prime fotografie post-femministe e autobiografiche, la Kurland non utilizzava modelle ma ragazze adolescenti. Nella più recente produzione il mondo femminile adolescenziale ha lasciato il posto ad un nuovo ciclo di opere (la fertilità) in cui gruppi di donne nude e bambini sono protagonisti.

 

JULIAO SARMENTO (Lisbona)

Le figure femminili senza testa e senza una precisa identità è il tema ricorrente nelle opere dell’artista portoghese. Un corpo di gente comune, spesso utilizzato come linguaggio, mezzo di espressione e primo strumento a portata di mano per conoscersi, esprimersi nonchè comunicare ed agire.

 

SPENCER TUNICK (U.S.A)

Masse di individui nudi, accostati e addossati gli uni sugli altri diventano un’unica forma scultorea, un gigantesco blob di figure umane che, apparentemente surreali, diventano elementi del tutto organici, dei prolungamenti, di contesti naturali e metropolitani. Dal 1994 ad oggi l’artista ha organizzato “installazioni umane” in giro per le strade e le piazze del mondo reclutando migliaia di volontari tra la gente comune. Le fotografie e i video documentano queste coraggiose performance-live.