FRANCO RASMA


 

OPENING: 5 MARZO 2005

PERIODO: 6 MARZO - 29 APRILE 2005 

ORARIO: LUNEDI' - VENERDI', 10.30 - 13.30 / 15.30 - 19.00 

SEDE: VIA M. D'AYALA, 6 NAPOLI

 

 

Franco Rasma ha sempre prediletto il disegno/pittura senza mai trascurare il colore, un colore dal valore simbolico, non narrativo. Il suo lavoro è troppo meditato per fa scappare dalle sue maglie un’indicazione non voluta, un segno tracciato dal caso. Spesso il colore è stato, nell’oscurità dell’impianto compositivo, una lama di luce che rendeva più vivida la scena. Il sangue, per esempio, non può che essere rosso. Ma è anche un urlo, una lacerazione; il giallo ha invece un valore netto e deciso. E’ materia, cioè luce attratta e mai restituita, condensazione di una psicologia dell’accadere che Rasma coltiva in forma solitaria nell’arte contemporanea. Vi è quasi un orrore del bianco che acceca e assorbe, che riduce tutto a pazzia, come in Sartre o in Camus.

Inoltre il segno di Rasma è sempre molto ben definito, quasi scolpito. Non si attarda sull’evanescenza delle forme, ma le riconosce. Tutto è chiaro nell’artista, anche i limiti di una pittura evocativa dell’Altro. Per paradosso, ma nemmeno tanto, il “mare di luce” della filosofia tedesca, è esattamente questo: cioè il distinguere perfettamente l’indistinto, di non giocare a dadi con il caso. La sua figurazione iconizza il disagio, la paura, l’approssimazione dell’intelligenza.

E le figure animali o umane che abitano le opere si delineano in  un paesaggio che è pieno di trabocchetti e di illusioni sahariane nonostante l’atmosfera complessiva sia  appena tiepida. Ma non vi è alcun  naturalismo, tutto avviene per una sorta di sommatoria minimalista, per aggiunte ipocondriache e idiosincratiche. Il controllo è tutto, anzi serve nei lavori di Rasma a potenziare un effetto di ambiguità percettiva. Non vere e proprie illusioni ottiche, le quali conservano, in quanto conoscenza  empirica, una solida realtà sensoriale, quanto piuttosto un dubbio che si distribuisce uniformemente dentro e fuori dei lavori.       

In esposizione 6 dipinti (olio e carbone su tavola 200 x 150 cm.).