ERNESTO TATAFIORE



OPENING: 18 GIUGNO 1999

SEDE: VIA M. NAPOLI


Venerdì 18 giugno p.v. alle ore 18,00 il Sindaco di Napoli Antonio Bassolino inaugurerà la mostra dedicata a Ernesto Tatafiore, promossa dall’Assessorato all’Identità del Comune di Napoli, curata da Michele Bonuomo e organizzata da Mimmo Scognamiglio e Corrado Teano.

A trent’anni dalla sua prima personale nella galleria Modern Art Agency di Lucio Amelio, Ernesto Tatafiore espone nelle sale di Castel Nuovo a Napoli una ricca selezione del suo lavoro.

La mostra presenta, attraverso opere estremamente significative, i cicli e le tematiche che hanno imposto il pittore napoletano tra gli artisti italiani più rappresentativi e originali nella ricerca contemporanea. I suoi lavori sono esposti in alcuni tra i musei e le collezioni più importanti d’Europa e d’America.

In questa mostra napoletana è così possibile vedere opere che hanno per tema la Rivoluzione Francese, Masaniello, Robespierre, della Virtù, ma anche il mito di Ulisse e del “bel viaggio”, dell’affondamento del Titanic e della corazzata Bismarck, la nostalgia della città a cui “farà sempre capo” (Napoli), e del mare con i suoi “abitanti” magici e silenziosi….

Temi ed icone comunque giocati, con sottile ironia sul doppio registro di leggerezza e pesantezza, di mentale e “sentimentale”, di erotico e di “virtuoso”… con un segno pittorico autonomo e svincolato da facili connotazioni d’appartenenza linguistica.

A fianco dei quadri di grande formato vi saranno poi disegni (tecnica nella quale Tatafiore eccelle), una serie di sculture realizzate con materiali vari (legno, ferro, carta) e un gruppo di bronzi per la prima volta in mostra in Italia.

Ernesto Tatafiore, nato nel 1943, non appartiene più per generazione ai “Giovani Italiani”, ma per la sua opera non si può neppure considerare apparentato all’Arte Povera, i cui protagonisti gli sono più prossimi per età. Intorno al 1970, quando l’Arte Povera cominciava ad affermarsi sul piano internazionale come il più grande movimento italiano dell’avanguardia degli ultimi vent’anni, Tatafiore, aveva già una posizione diversa: e in questo è stato il primo dei Giovani Italiani della cosiddetta “Transavanguardia” venuti successivamente alla ribalta. D’altra parte, l’opera di Tatafiore sfugge non solo a questo tipo di definizioni, ma a tutte le categorie d’arte del passato più recente. Il suo interesse si è rivolto spesso ad argomenti e personaggi del passato. Ha guardato con attenzione alla Rivoluzione francese, a Robespierre, alla Rivoluzione napoletana, a Masaniello, ad Ulisse usando i contenuti e i personaggi come metafora dell’arte sottolineando l’inconciliabilità tra virtù e terrore, tra idea e realtà, tra individuale e generale. E’la stessa inconciliabilità che permea la vita degli artisti.

La mostra sarà divisa in due parti. La prima, nella sala Carlo V, comprenderà lavori già “storicizzati” di grandi dimensioni integrati poi da una serie di opere recenti.

La seconda parte, nella sala al terzo piano, prevede un allestimento di sculture e disegni: in questo caso le opere sono totalmente inedite per Napoli.

La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da ID.ART, con i testi critici e bibliografici di Michele Bonuomo e Eduardo Cicelyn.